Reato di tortura, dov’è finita la legge?

By admin02, 11 Febbraio 2016

All’indomani della condanna europea per i fatti della scuola Diaz di Genova, il Governo aveva sottolineato la necessità di introdurre subito il reato di tortura nell’ordinamento italiano ma, a distanza di tempo, è ancora tutto bloccato ed il testo fermo al Senato.

Sono trascorsi più di nove mesi da quando il 7 aprile 2015, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha emesso la sua condanna per i fatti del G8 di Genova nel 2001, ma solo a settembre scorso il testo per l’introduzione del reato di tortura è approdato dalla Commissione Giustizia in Aula e da quel momento non se ne è più parlato, mentre invece parallelamente si lavora (e finalmente) a testi di legge diversi (come quello sulle unioni civili) e si fanno passi da gigante. E, nonostante l’importanza e la necessità del riconoscimento di un reato di siffatta portata, l’Italia continua ad accumulare ritardi ingiustificati. Ci chiediamo: dov’è finita la legge?
Leggi l’articolo di approfondimento: http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/sul-reato-di-tortura-italia-peggio-dellegitto-cosi-leuropa-ci-punira

What do you think?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi.<br/>Continuando la navigazione ne consentirai l'utilizzo. Maggiori Informazioni

Che cosa sono i cookie?

Un cookie è un piccolo file di lettere e numeri che può essere memorizzato sul tuo browser o sul disco fisso del tuo computer quando visiti il nostro sito web. I cookie contengono informazioni sulle tue visite al suddetto sito web.

Cookie di terze parti

Visitando un sito web si possono ricevere cookie sia dal sito visitato (prima parte), sia da siti gestiti da altre organizzazioni (terze parti). Esempi notevoli sono la presenza di “embed” video o “social plugin” da servizi di social network. Si tratta di parti della pagina visitata generate direttamente dai suddetti siti ed integrati nella pagina del sito ospitante. L’utilizzo più comune è finalizzato alla condivisione dei contenuti sui social network.

La presenza di questi plugin comporta la trasmissione di cookie da e verso tutti i siti gestiti da terze parti. La gestione delle informazioni raccolte da terze parti è disciplinata dalle relative informative cui si prega di fare riferimento.

Chiudi